Un vino “tranquillo”, da “club di lettura per pensionati”. Popolare, amato ma che per essere considerato affascinante ha dovuto attendere qualche anno e qualche azzardo vincente dei vari produttori più esperti. E così ora, soprattutto oltreoceano, il Pinot Grigio, anche e soprattutto quello friulano, sta vivendo una nuova primavera. Tanto da diventare il vino di questa estate americana.
Profumo più seducente, colore più intenso, consistenza più ricca e gusto più netto. Il Pinot Grigio friulano piace negli States. E non lo dicono soltanto le cifre di un mercato che premia più questo prodotto piuttosto del Friulano. Lo dicono ancora di più, e soprattutto ora, i grandi critici indipendenti, titolari di rubriche su carta stampata o sui siti on line delle più grandi pubblicazioni a stelle e strisce.
Come quelli del Wall Street Journal e del San Francisco Chronicle, che, a distanza di poche settimane, hanno incoronato il Pinot Grigio friulano tra i “must” di questa stagione 2014. Non un pinot Grigio qualsiasi, ma su tutti quello di Valter Scarbolo, celebrato da entrambi i giornali, in una vera e propria “doppietta” quasi da record, assieme ai prodotti delle cantine di Felluga e Jermann (queste ultime due però solo sul podio del Wsj) e un paio di altre etichette del Trentino Alto Adige scelte dal San Francisco Chronicle. Lettie Teague per il Wsj ha scelto 20 diversi Pinot Grigio, tutti tra gli 8 e i 20 dollari a bottiglia, per “premiarne” soltanto 5, tra cui i tre friulani sopracitati.
Nel suo articolo la critica del Wall Street Journal parla del vino di Scarbolo come di un Pinot Grigio (anno 2012) dal sorprendente colore dorato intenso, dall’aspetto invecchiato ma fresco al palato con un amabile aroma di agrumi.
Stessa analisi, con una metodica di ricerca simile da parte di Jon Bonnè, critica del San Francisco Chronicle che ha inserito il Pinot Grigio 2012 di Scarbolo addirittura in un gruppo di 4 superscelte con altri due altoatesini e un californiano.
“Non possiamo che essere onorati di questa doppia citazione – spiega Valter Scarbolo che negli anni ha voluto far “crescere” questo tipo di vino tra le sue tante e famose etichette -. Una doppia citazione oltretutto a sorpresa. Ma vorremmo che questo piccolo nostro doppio grande successo, assieme alle citazioni anche delle altre due aziende friulane, fosse sfruttato dall’intero mondo vitivinicolo friulano. Non è un successo solo nostro ma di tutto il sistema Friuli. E oltre. Siamo unici, la nostra professionalità è unica, il nostro “terroir” è unico. In Friuli facciamo un prodotto apprezzato e ammirato. Ma non lasciamoci scappare questa occasione – conclude Scarbolo – . Non lasciamo cadere nel vuoto i tanti segnali che ci arrivano da un mercato importante come quello americano. Non diciamo che c’è tempo. Presto, prestissimo potrebbe non essercene più”.
Fonte Messaggero Veneto a Cura di di Federica Barella