Viticoltori in Greve in Chianti dal 1150: Castello di Verrazzano

Vinoit.IT continua la sua rassegna dedicata alle eccellenze: alle Terre d’Italia e alla cultura del Vino, proponendo ai suoi lettori il Castello di Verrazzano che si trova alla sommità di una collina nella zona tra Firenze e Siena, nel cuore del Chianti Classico, la prima zona di produzione al mondo delimitata dal bando ufficiale di Cosimo III de’ Medici nel 1716. La sua storia è per davvero straordinaria come il nome di chi ha posseduto il Castello: un navigante, uno scopritore, in vero eroe italiano che ha reso grande il nome dell’Italia. Oggi, il nome e l’opera del grande Giovanni da Verrazzano è testimoniata ai posteri da coloro i quali, genialmente, hanno accostato questo nome ad una produzione di vini eccellenti, anche segno di ospitalità italiana, come dimostra “La Cantinetta dei Verrazzano” in Firenze. Tutto, meravigliosamente ITALIA.

VITICOLTORI SULLA VAL DEL GREVE
Il luogo in alto sulla Val di Greve, un tempo di importanza strategico-militare, oggi permette il controllo sui vigneti che si estendono a ventaglio fino al bosco più a valle. Il Castello, prima insediamento etrusco, poi romano, è divenuto nel VII secolo proprietà della famiglia Verrazzano. Qui la tradizione del vino è molto antica. Si legge dei vigneti di Verrazzano in un manoscritto del 1150 presso la Badia di Passignano (erroneamente riportato “1170”).

UNA GRANDE STORIA CHE RINASCE GRAZIE AL VINO
Il Castello è noto per essere stato la culla della famiglia da Verrazzano alla quale apparteneva il navigatore Giovanni. La casata dei Verrazzano si estinse nel 1819. Il Castello, che nel corso dei secoli era andato spegnendosi, ha ritrovato l’antico splendore e la purezza delle forme di Castello del Mille grazie alla paziente opera di restauro del Cavalier Luigi Cappellini con l’ausilio della Soprintendenza ai Beni Culturali di Firenze. Oggi il Castello è di proprietà della famiglia Cappellini.

GIOVANNI DA VERRAZZANO SCOPRITORE DELLA BAIA DI NEW YORK
Documenti ufficiali del XIV secolo descrivono i vigneti e gli oliveti di Verrazzano. Nel 1485 vi nacque Giovanni da Verrazzano, celebre navigatore e scopritore della baia di New York e della maggior parte della costa americana del Levante. A New York si trova il famoso ponte sospeso a lui intitolato nel 1964.

L’importante famiglia fiorentina dei Ridolfi succedette ai Verrazzano dopo la morte dell’ultimo discendente; ad essa si devono grandi opere e iniziative legate all’agricoltura e alla cultura. Ricordiamo in particolare i marchesi Cosimo, presidente della prestigiosa Accademia dei Georgofili, e Luigi Ridolfi, grande mecenate fiorentino attivo nel campo dello sport e della musica. Nel 1958 la famiglia Cappellini ha rilevato il Castello ormai sulla via della decadenza e lo ha riportato all’antico splendore restaurando la villa e ricostruendo il tessuto agricolo come da antico modello. Oggi il Castello di Verrazzano è indubbiamente una delle aziende di riferimento della zona.

I VIGNETI: IL CHIANTI CLASSICO
La tenuta di 220 ettari, rimasta inalterata all’interno dei suoi confini da oltre 1000 anni, possiede 42 ettari di vigneto a un’altitudine tra i 260 e i 380 metri s.l.m., in un terreno sassoso e ricco di calcare.
I vigneti vengono rinnovati periodicamente secondo un programma che consente di mantenere l’età media degli impianti intorno ai 12 anni. Le forme di allevamento utilizzate sono quelle tradizionali per il territorio del Chianti Classico, ovvero il cordone orizzontale speronato impalcato a 60 cm dal livello del suolo e il guyot.

SANGIOVESE, MERLOT, CANAIOLO, CABERNET, SAUVIGNON, COLORINO
Gli attuali 42 ettari di vigna sono suddivisi in singoli vigneti ubicati sul terreno più vocato e con le migliori caratteristiche microclimatiche. I vitigni utilizzati sono in maggioranza a bacca rossa, tra i quali primeggia ovviamente il Sangiovese, accompagnato da altre varietà tra le quali il Merlot, il Canaiolo, il Cabernet Sauvignon e il Colorino.

TREBBIANO TOSCANO, TRAMINER, MALVASIA LUNGA DEL CHIANTI
Una piccola percentuale, invece, è coltivata a bacca bianca come il Trebbiano Toscano, il Traminer e la Malvasia lunga del Chianti.

VINI DI PREGIO DA ACCURATA SELEZIONE DELLE UVE
Le ottime condizioni pedo-climatiche dei vigneti, associate a tecniche colturali finalizzate all’ottenimento del migliore stato fito-sanitario delle uve e alla limitata resa produttiva per ettaro (circa 60 ql. di uva), permettono di produrre vini di pregio, caratterizzati dalla massima espressione del binomio terroir-vitigno. La fertilizzazione completamente organica e le tecniche agronomiche adottate, compresa la pratica dell’inerbimento, mirano ad un rigoroso rispetto dell’ambiente e del suo equilibrio. La vendemmia, che si svolge generalmente fra il 25 settembre ed il 25 ottobre, viene eseguita esclusivamente a mano attraverso un’accurata selezione delle uve.

TRA I VINI DI PREGIO LA “RISERVA SASSELLO”
La Riserva Sassello rappresenta la massima espressione del binomio varietà-terroir, qui il Sangiovese dà vita a un vino unico, dal colore rosso rubino intenso e fitto con riflessi violacei. All’olfatto esprime profumi intensi, persistenti, molto fini con grande varietà di note fruttate, marasca, mora, lampone, sostenute da sentori di rovere e vaniglia. Al gusto si presenta elegante e complesso, con una fitta trama di tannini levigati e piacevoli, uniti da note fruttate e spezie, rovere e vaniglia, in un finale lungo e gradevole.

Vinoit.IT ti suggerisce di visitare www.verrazzano.com

 

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