Consolidare e promuovere il turismo enogastronomico in Sicilia. È l’obiettivo dell’iniziativa “Le Strade del Vino”. Dodici itinerari sparsi lungo l’intera Isola e che puntano a intercettare un turismo “sensoriale” non più legato solo all’attrattiva delle bellezze artistiche e culturali. Iniziativa presentata questa mattina presso la sede dell’assessorato al Turismo. “Gran parte dei visitatori stranieri arrivano in Sicilia spinti anche dalla nostra offerta enogastronomica e in particolare vitivinicola – ha affermato l’assessore Anthony Barbagallo -. È un dato che ci conforta, che vogliamo consolidare e migliorare”.
E per la prima volta, le “Strade del Vino” saranno raccolte e raccontate in maniera organica e unitaria nell’ottava edizione dello SlowBook ufficiale. “Una guida unica, tascabile, che dà un immagine complessiva, un’offerta immediata delle case vitivinicole e degli itinerari culturali e naturalistici che si affiancano alle strade del vino”, ha spiegato Barbagallo. Un libro curato dalla casa editrice “Belle e Buone Arti” che sarà “diffuso in tutto il mondo. L’assessorato lo porterà con sé nelle principali fiere turistiche internazionali – fa sapere Tiziano Toffolo, direttore editoriale di SlowBook Sicilia -. Si tratta di una piccola, grande idea per un sostenere un settore trainante per tutto il turismo nazionale e regionale”.
Una giornata che a quasi 15 anni dalla loro creazione, rappresenta “il coronamento delle Strade del Vino e può rappresentare l’inizio di un percorso nuovo per dare ancora più forza alla Sicilia” ha detto Gori Sparacino, presidente della federazione che riunisce i dodici itinerari. Il quale auspica che “l’assessorato continui ad attenzionare il distretto. Il vino è la nostra cartolina liquida e può diventare strumento di promozione per la valorizzazione dell’Isola, accanto alle sue bellezze culturali, paesaggistiche e architettoniche”.
Alla conferenza stampa ha preso parte anche il vice presidente dell’Assemblea regionale Giuseppe Lupo. Secondo cui “il rilancio del turismo passa anche da una riforma del settore e dal riordino della normativa in materia”. In particolare, la priorità indicata da Lupo è quella di “ridare un’unica cabina di regia a un settore che oggi è a cavallo tra gli assessorati al Turismo, ai Beni culturali e alle Attività produttive”.