Expo tributa il giusto onore al vino con un grande spazio completamente dedicato al prodotto made in Italy. Quest’angolo si trova all’interno di Padiglione Italia e occupa duemila metri di superficie, racconta lo stretto rapporto che c’è tra l’Italia e il vino. Il padiglione dedicato è stato battezzato ‘Vino, taste of Italy’. Il sito doveva essere carico di effetti speciali e di gadget futuristici, ma l’installazione definitiva, curata dall’architetto Italo Rota (tra i suoi lavori: Museo del Novecento di Milano, progetto delle luci di Notre Dame a Parigi) è molto più concreto ed è pensato anche per i bambini perché conoscano al meglio la grande storia di questa bevanda.
Pezzi antichi, storia ed emozioni sono gli ingredienti principali del percorso dei visitatori di ‘Vino, taste of Italy’. La stimolazione dei sensi, perché l’esperienza sia il più coinvolgente possibile, è stata posta al centro di tutto il percorso. L’inizio di questo viaggio gioca sulle emozioni con la Domus Vinii, la sala dei colori e addirittura un tunnel dei profumi e delle cantine. Poi una parte più strettamente culturale con opere antiche e un percorso museale. Infine l’enoteca 2.0 dove, aiutandosi con tecnologie avanzate, si può costruire il proprio wine-profile e ordinare (con l’aiuto di un app) le bottiglie preferite.
Al primo piano c’è la Biblioteca del vino dove è ospitata una scelta estremamente ampia delle bottiglie prodotte in Italia. In questa vera e propria enoteca è possibile conoscere e assaggiare i migliori prodotti dell’enologia italiana: dai vini più famosi a quelli meno diffusi, ma non per questo meno preziosi e meno godibili. Il biglietto per tre degustazioni costa 10 euro: i bicchieri vengono offerti da sommelier oppure si può fare da soli attraverso ‘enodispenser’. La scelta avviene tra oltre 1.400 etichette e l’ambiente creato è simile a quello di una biblioteca dove la concentrazione per l’assaggio è massima. Sulla terrazza, infine, c’è il palcoscenico per eventi e manifestazioni che hanno sempre, come protagonista, il vino italiano.
Fonte: Repubblica.it di GIANNI ANTONIELLA
Ph: Lorenzo Pellicori