A cura di Vinoit.IT – Best Italian Wine –
Sempre più centrale la strategia delle Etichette Italiane per quello che risulta essere comprovato il Business più importante del settore Agroalimentare Made in Italy: il Vino, sul quale si è riversato, fortunatamente, il massimo sforzo della genialità e creatività italiana, grazie alla quale il settore vitivinicolo tricolore è in forte ascesa nonostante la crisi economica.
VINO ITALIANO: CENTRALE LA STRATEGIA DELLE ETICHETTE
Il surplus di valore economico che il Vino italiano sta acquisendo nel mondo è certamente dovuto anche alla capacità delle “Etichette” di riflettere la storia e la cultura italiana, apprezzate dal mondo intero.
ITALIAN WINES: NASCE ETICHETTA ““DIETA MEDITERRANEA Wines of Italy”“
Chi ama il Vino italiano, infatti, ama la sua storia e chi lo degusta esige di degustare e assimilare cultura italiana. In tal senso registriamo una novità assoluta nel settore culturale e vinicolo Made in Italy con l’ingresso nel mercato di un’etichetta che richiama l’attenzione mondiale sulla Dieta mediterranea proclamata dall’UNESCO Patrimonio Immateriale dell’Umannità.
NASCE IL VINO “DIETA MEDITERRANEA”
A presentare la straordinaria iniziativa culturale che unisce il Territorio alla sua storia salutistica è Silvia Lanzafame giovane imprenditrice A.D. di Dieta Mediterranea srl che ha lanciato l’etichetta “DIETA MEDITERRANEA Wines of Italy”. Due, al momento, i Vini disponibili: il “DIETA MEDITERRANEA Cirò DOC Rosso Classico Superiore” proveniente da un’accurata selezione di Uve Gaglioppo e un DIETA MEDITERRANEA Rosso Classico DOC ricavato dalla spremitura di uve 100% Gaglioppo, entrambi capaci di rappresentare le caratteristiche della terra baciata dal sole scelta dai greci per la coltivazione dell’uva: Cirò.
VINO ITALIANO NEI CALICI INSIEME AL VINO, LA STORIA
L’idea di portare sulla tavola il primo Vino esclusivamente dedicato alla Dieta Mediterranea nasce nell’ambito di una serie di incontri organizzati dall’Accademia della Dieta Mediterranea di Cosenza – Atene del Mezzogiorno d’Italia – e dal Movimento per la Dieta Mediterranea il Cibo Sano e la Salute presso la Cantina dell’Azienda Vinicola Cav. Antonio Malena, nel corso della quale si è avvertita l’esigenza di rappresentare nel mondo della Dieta Mediterranea con una specifica etichetta, le uve delle terre vocate alla coltivazione dei prodotti della celebre Dieta. Così nasce l’idea, raccolta subito da Pasquale e Valentina Malena, titolari dell’omonima cantina di Cirò.
“L’Etichetta -afferma Silvia Lanzafame AD di Dieta Mediterranea srl- è l’espressione di un vero e proprio movimento culturale che avverte l’esigenza di collocare sulla tavola dei cittadini tutto quanto rappresenta la tradizione salutistica secolare che in un due parole si traduce in Benessere e Qualità. Per questo, conclude la giovanissima imprenditrice, intendiamo collocarci sulla tavola degli appassionati di Storia, Arte e Cutura italiana”
VINO E INNOVAZIONE
DIETA MEDITERRANEA Wines of Italy ha deciso di affidarsi alla Rete e i risultati sono assai lusinghieri. E’ possibile visitare l’WINEBOOK o acquistarlo su www.dietamediterraneashop.it
A cura de ILSOLE24ORE – Il successo del vino italiano all’estero crea uno stato di euforia avvertibile anche in occasione dell’inaugurazione della 47esima edizione di Vinitaly. Questa mattina a Verona si è aperto il Salone internazionale del vino e dei distillati (fino al 10 aprile) con 4.200 espositori su circa 100mila metri quadrati. Si stima che dai padiglioni passeranno 140mila visitatori.
VINO CENTRALE NEL MONDO AGROALIMENTARE ITALIANO
Il business del vino è centrale nell’agroalimentare italiano: nel 2012 è arrivato a fatturare 9 miliardi e con un export balzato del 6,5% a 4,7 miliardi; sul mercato interno, grazie agli aumenti di listino, la crescita è stata del 2% a 4,2 miliardi. In quantità però il consumo è calato del 2%. Secondo Coldiretti nel 2012 le aziende vitivinicole hanno creato opportunità di lavoro per 1,25 milioni di italiani, +3%, per quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto.
All’inaugurazione di Vinitaly ha partecipato anche il commissario Ue Antonio Tajani che si è soffermato sul decreto sblocca-crediti di 40 miliardi vantati dalle imprese verso la Pa, varato ieri dal governo Monti . «Un passo importante nella giusta direzione – ha detto Tajani – Da domani la Commissione Ue valuterà tecnicamente il decreto nei dettagli. E vigilerò affinchè le autorizzazioni ai pagamenti non ostruiscano la direttiva sui pagamenti attuali. Vogliamo cioè che venga pagato sia il pregresso che il futuro».
VINITALY – BOOM MONDIALE DEL PROSECCO
A sua volta il presidente del Veneto Luca Zaia si è soffermato sul successo mondiale del prosecco. «Il prosecco – ha detto – è un grande apripista. Siamo passati da 160 milioni di bottiglie ai tempi della Doc-Igt ai quasi 450 milioni potenziali della Docg doc, ma resta la necessità di stimolare i produttori. Ormai vediamo lo champagne dallo specchietto retrovisore, ma è necessario che i produttori facciano accordi di filiera per andare sul mercato con un’offerta leggibile e concordata. Altrimenti qualche problema in futuro ce l’avremo».
Non sono mancate le polemiche: Zaia ha sollevato il tema del confronto con il sistema fieristico milanese dopo aver parlato della costituzione di una holding fieristica veneta. «Siamo per la macroregione – ha detto – però siamo anche per una sana competizione all’interno della macroregione. Milano ha tentato di sfilare a Verona la partita di Vinitaly e quella dei cavalli; non pensi di sfilare la partita dell’agroalimentare con l’Expo. È un grande investimento che abbiamo fatto, è bene che di quella piattaforma si discuta assolutamente all’interno della macroregione ma ad armi pari». Zaia forse alludeva, dopo l’insediamento di Roberto Maroni alla Regione Lombardia, a una concertazione tra poli fieristici dopo anni di accesa competizione tra Fiera Milano e Veronafiere. Il governatore ha poi auspicato «che si riconosca la valenza della Fiera di Verona: spero riesca a rendere concreto il sogno del polo fieristico veneto dove il know how di Verona possa diventare patrimonio per tutte le fiere della regione». Domani peraltro verrà annunciata la partnership tra Veronafiere ed Expo per una replica di OperaWine, l’evento che proprone le cantine Top 100 italiane, già a partire dal 2014 nella cornice dell’Esposizione. Una manifestazione ghiotta per i produttori italiani che potranno venire a contatto con 20 milioni di visitatori.
IL DILEMMA DELL’ART.62
Il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania ha elogiato l’attenzione di Vinitaly all’export e anche alla Cina. Un mercato «nel quale c’è un grande spazio. Siamo fortissimi sui mercati storici, come Usa e Germania, ma siamo indietro nei nuovi mercati come Asia e Cina. Dobbiamo lavorare per recuperare terreno, dobbiamo fare meglio sistema, e non disperdere le risorse».
Cauta poi l’apertura di Catania sull’art. 62 della legge che regola i pagamenti (30 e 60 giorni) nelle forniture di prodotti agroalimentari. Nei giorni scorsi il dipartimento legislativo del ministero dello Sviluppo economico aveva dichiarato l’articolo 62 sostanzialmente superato (almeno per le scadenze 30 e 60 giorni) dal recepimento della direttiva Ue che garantisce maggiore spazio di negoziazione tra le parti.
A Il Sole 24 Ore il ministro ha detto «che la legge è pienamente operativa ma i nostri tecnici stanno lavorando per eliminare quei problemi che si sono manifestati. Al resto dovrà provvedere il parlamento: le leggi possono essere abrogate dal Parlamento non da qualche ufficio».
A cura de Il Sole24ORE