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Vinitaly e Terre di Cosenza – Un investimento importante in termini finanziari , quello che ha lanciato il Brand “Terre di Cosenza – DOP Brutia”. Ma anche e soprattutto un investimento coraggioso e lungimirante, quello della Camera di Commercio di Cosenza presieduta dal Presidente Giuseppe Gaglioti, che ha saputo preparare le basi concrete per l’accesso della DOP Bruzia al mercato internazionale, facendosi notare nell’unico ambiente che dimostra di avere un potere di attrazione mondiale.
TERRE DI COSENZA: IL SUCCESSO DEL VINO E DELLA RETE
Non ci sono altri modi per farlo la prima volta e bisogna essere anche fieri di aver saputo utilizzare le linee guida dettate del Vinitaly 2013 che affidano le sorti del Vino Italiano al “Potere della Rete” (internet). Lo stesso Vinitaly ha centuplicato il suo potere nel mondo proprio grazie all’utilizzo professionale della comunicazione telematica. Dunque, sia nel caso dell’investimento dell’Ente Camerale di Cosenza che ha sostenuto le Aziende vitivinicole che del supporto telematico alla comunicazione, i Produttori possono considerarsi se non proprio miracolati, quasi.
VINI DOPO TERRE DI COSENZA: CONTINUARE SENZA TIMORE
La presenza all’interno del Vinitaly ormai diventata la più importante kermesse del mondo, costa. Ed è anche giusto che lo stesso Vinitaly con Verona Fiere ricevano il frutto di be 47 anni di sacrifici e coerenza. Dunque, bisogna chiedersi se i vini della Calabria e in questo caso in particolare quello delle Terre di Cosenza, intendano o no fare grande investimenti per assicurarsi un mercato di primo livello. Se “si” bisogna continuare così, senza timore, forti dei dati statistici che vedono Vino e Food italiani di alta qualità essere il prodotto emergente dell’economia italiana.
Vinoit.IT – Best Italian Wine si complimenta con la Camera di Commercio di Cosenza per avere saputo superare le nubi per condurre i Vini DOP delle Terre di Cosenza nel cielo sereno delle grandi kermesse internazionali riuscendo, tra l’altro, a mantenere compattato il settore, segreto di ogni grande risultato.
“Successo per la Dop cosentina alla kermesse veronese. Ora punta ai mercati di qualità”.
Alla grande rassegna internazionale dedicata al vino italiano, svoltasi a Verona dal 7 al 10 aprile, Terre di Cosenza ha offerto il meglio della produzione vitivinicola calabrese, conquistando il consenso dei più importanti opinion leader presenti. Il grande stand consortile ha ospitato buyer giapponesi, canadesi, russi e americani insieme a delegazioni europee dalla Germania, dall’Austria e dall’Inghilterra; le ventuno cantine hanno avuto contatti commerciali oltre le più rosee aspettative.
In termini quantitativi i consumi di vino in Italia – hanno fatto sapere Symphony–Iri e Coldiretti nella giornata conclusiva del Vinitaly – hanno subito uno rallentamento, in linea con il crollo dei consumi registrati in tutti gli altri settori produttivi a causa della congiuntura economica mondiale. Ma resiste e anzi cresce l’acquisto di vini di qualità e, soprattutto, di quelli creati da vitigni autoctoni, capaci di garantire un viaggio sensoriale nei territori di origine. Non a caso la nuova dop calabrese, Terre di Cosenza, ha puntato proprio sul vitigno autoctono, simbolo della provincia cosentina: il Magliocco.
La personalità del Magliocco dolce, l’uva più rappresentativa di tutto il territorio, è il principale elemento di riconoscibilità dei vini delle “Terre di Cosenza Dop”. Anche per questo motivo la Camera di Commercio di Cosenza ha pensato di istituire l’Accademia del Magliocco, una struttura dedicata che si occupi in modo esclusivo dello studio e della valorizzazione di questa risorsa, capace di evidenziare le peculiarità del territorio traducendole in supporto per l’intera filiera enogastronomica ed enoturistica.
I NUMERI – Lo sviluppo del comparto vitivinicolo cosentino, uno dei pochi nei quali si incrementano le assunzioni, o meglio, i ruoli operativi, ha dato segnali di grande vitalità, riuscendo anche ad affacciarsi con successo sui mercati internazionali. Ciò ha consentito lo sviluppo di nuove occasioni di lavoro, soprattutto per tanti giovani che hanno investito e dedicato importanti risorse e tanta passione nel settore. Negli ultimi anni, infatti, le aziende vitivinicole cosentine sono aumentate notevolmente e da una ventina di 10 anni fa, oggi se ne contano più di 50, generando un’opportunità professionale sia in vigna, sia in cantina, sia nella distribuzione commerciale e nei servizi correlati.
IL FUTURO – “Siamo riusciti a intercettare l’attenzione di buyer specializzati e ognuna di queste delegazioni ha incontrato le aziende del vino, dell’olio e del food, ma il lavoro svolto dalla Camera di Commercio non finisce al rientro da Verona e continua dal territorio” ha detto il presidente Giuseppe Gaglioti. “Continueremo a sostenere le aziende quotidianamente, saremo accanto ai produttori e cercheremo ulteriori e proficue occasioni di incontro per promuovere la qualità dei nostri prodotti enogastronomici” – ha continuato il presidente dell’ente che ha reso concreto il progetto di una Dop unica cosentina – “Per quanto concerne il comparto vitivinicolo – ha concluso il presidente Gaglioti – i nostri sforzi ora sono orientati all’Accademia del Magliocco, apprezzata al Vinitaly da esperti del settore e sostenuta dall’amministrazione provinciale nella persona dal presidente Mario Oliverio. A tal riguardo sarebbe auspicabile che l’enoteca regionale della provincia sia anche la sede dell’Accademia del Magliocco, simbolo della cooperazione tra la Provincia e la Camera di Commercio, enti autonomi che hanno un obiettivo comune: lo sviluppo del territorio” .
a cura di Elvira Madrigrano